Note di management n° 20
Progettazione
europea
Nel concepire,
disegnare e pianificare i propri interventi progettuali in ambito di
cooperazione internazionale la Commissione Europea predilige ed adotta due
tipologie di approcci:
A partire dai primi
anni ’90 il Logical Framework Approach viene utilizzato a livello comunitario come strumento
principale del Project Cycle Management.
Queste tecniche e
metodologie si configurano attualmente come prassi consolidata (best
practice) nelle attività di gestione degli interventi di cooperazione
internazionale fatti propri dalla Commissione europea.
Tali sistemi hanno
come peculiarità l’attuazione di un approccio integrato tra le differenti
fasi progettuali, sistematico nella definizione dei rapporti di causa ed
effetto e partecipativo nei confronti dei beneficiari dell’azione
progettuale.
Il Logical Framework Approach rappresenta quindi una metodologia per
la progettazione, la gestione e la valutazione di programmi e progetti
attraverso il ricorso a strumenti volti ad accrescere la partecipazione, la
trasparenza ed a favorire l’approccio per obiettivi; esso costituisce cioè
l’applicazione di metodi e strumenti di Project Management.
L’adozione e l’uso
di questi stessi approcci metodologici nella stesura e redazione delle
proposte progettuali inoltrate, così come nella gestione delle iniziative
progettuali, è particolarmente consigliato da parte dei funzionari,
valutatori ed amministratori incaricati dalla Commissione europea di
vagliare le proposte ed i rapporti tecnici e di amministrare il
finanziamento delle iniziative accolte.
Il Logical
Framework Approach applicato al Project Cycle Management viene
considerato buona prassi perché si focalizza in un approccio di tipo
partecipativo, ovverosia si basa su due presupposti:
In termini concreti, questa metodologia dà la possibilità al tecnico di
garantire un risultato efficace ed efficiente del progetto, che coordini ed
allo stesso tempo collochi il progetto stesso all'interno di una strategia
di sviluppo predefinita.
La gestione del ciclo del progetto - Project Cycle Management -
è una
tecnica gestionale finalizzata a concepire ed integrare tutti i punti
principali ed essenziali della vita di un progetto. Il ciclo di progetto è tipicamente composto di sei parti fondamentali e
collegate:
-
l’identificazione
di una strategia indicativa costituisce il punto di partenza del ciclo
di progetto. In termini operativi vengono stabiliti una procedura e i
principi metodologici finalizzati al cambiamento di una situazione
esistente;
-
la definizione
degli obiettivi fornisce una direzione specifica alle attività
progettuali e determina le pietre miliari attraverso le quali gli stadi di
progetto verranno strutturati;
-
la
pianificazione delle attività necessarie al conseguimento degli
obiettivi
rappresenta l’intelaiatura operativa per la realizzazione del progetto in
termini di tempi, risorse e azioni necessarie;
-
il reperimento
delle risorse necessarie per la realizzazione del progetto si
concretizza attraverso la definizione di un apposito piano finanziario;
-
la realizzazione
di singole azioni, ovverosia la concreta esecuzione delle fasi
progettuali;
-
la valutazione
ed il monitoraggio dell’esito e dell’impatto delle attività
realizzate e la comparazione con i risultati attesi al fine,
eventualmente, di poter intervenire con aggiustamenti migliorativi.
I risultati
dell’analisi degli stakeholders, dei problemi, degli obiettivi, della
strategia rappresentano la base per la predisposizione della Logical
Frame Matrix - Logframe, cioè una matrice che sintetizza gli elementi chiave di un progetto, ed in
particolare:
-
la gerarchia degli
obiettivi di un progetto (descrizione del progetto e logica di intervento)
-
i principali
fattori critici esterni al successo del progetto (presupposti)
-
come i risultati
del progetto saranno monitorati e valutati (indicatori e fonti di
verifica).
La matrice fornisce
inoltre la base su cui risorse (input) e costi (budget) vengono determinati.
L’adozione del
Logical Framework come metodologia di progettazione serve quindi a
definire precisamente il campo di azione e le possibilità di intervento del
progetto definendo a tavolino un processo analitico articolato su una
precisa definizione degli obiettivi intermedi (precedentemente identificati
come pietre miliari - milestones - del progetto) all’interno di un
quadro logico precostituito secondo una logica verticale.
La definizione del quadro logico di un progetto segue questo percorso a
ritroso:
-
il punto di
partenza è la definizione dell’obiettivo generale. Che cosa si vuole
ottenere, la finalità ultima del progetto ed il suo scopo. Si tratta della
questione principale da chiarire;
-
il passo successivo
concerne l’identificazione degli obiettivi intermedi (delle
pietre miliari - milestones - del progetto) che servono ad elencare ed
identificare con precisione gli stadi fondamentali del progetto;
-
in terzo luogo, è
quindi necessario identificare le azioni da intraprendere per
perseguire gli obiettivi intermedi ed ottenere i risultati (outputs)
necessari al loro raggiungimento;
-
identificare con
precisione i risultati concreti che coincideranno con il
conseguimento delle tasks necessarie per raggiungere l'obiettivo finale.
Tutte queste
componenti sono riassunte e collegate fra loro tramite la Logframe Matrix
che è lo strumento tecnico riassuntivo del LFA.
In questa tabella vengono esposti tutti i fattori salienti e le componenti
necessarie per la realizzazione del progetto e per la sua corrispondenza con
gli obiettivi perseguiti, nonché i legami logici che concatenano la
successione degli eventi ed i relativi rapporti causa/effetto.
In genere
la tabella è composta da quattro colonne e quattro righe, legate tra loro
da un rapporto di causa-effetto.
Esiste una sequenza generale per il completamento della matrice che inizia
con la descrizione del progetto (I colonna, top-down), i presupposti (IV
colonna, bottom-up), seguite dagli indicatori e dalle fonti di verifica (II e
III colonna, trasversale).
In particolare, nelle quattro righe della prima colonna sono
indicati:
-
gli obiettivi
generali: vanno al di là del singolo progetto, indicando il beneficio a
lungo termine per la società, cui il progetto intende contribuire
-
l’obiettivo
specifico: si riferisce al beneficio che il progetto intende introdurre
nella vita dei destinatari
-
i risultati
attesi: sono costituiti dai prodotti/servizi direttamente rilevabili e
disponibili per i destinatari finali
-
le attività:
rappresentano le azioni che consentiranno il raggiungimento dei singoli
risultati.
Nella seconda
colonna si riportano gli indicatori oggettivamente verificabili
che descrivono gli obiettivi del progetto in termini oggettivamente
misurabili e comprovano il raggiungimento di ciascun risultato.
Nella terza
si indicano le fonti di verifica interne ed esterne al progetto che
descrivono dove e in quale forma è possibile trovare le informazioni
necessarie a verificare il grado di raggiungimento degli
obiettivi/risultati, espresso dagli indicatori.
Nella quarta,
infine, si descrivono i presupposti o pre-condizioni, cioè quei
fattori esterni al progetto e fuori dal controllo gestionale che però
condizionano il raggiungimento degli obiettivi progettuali, il cui mancato
verificarsi può impedire il corretto svolgimento dell’intervento.
Così concepita la
tabella contiene tutti gli elementi necessari alla descrizione del progetto
e consente di recuperare dettagli a seconda di quanto sia necessario entrare
nello specifico del singolo aspetto progettuale.
Le attività
indicative sono spesso rappresentate in modo migliore separatamente rispetto
alla matrice usando un Gantt o una loro descrizione. Allo stesso modo, è
preferibile che mezzi e costi non siano inclusi nella matrice,
utilizzando invece altri strumenti più appropriati per la presentazione di
questo tipo di informazioni.
Questo vero e proprio “Quadro logico”
è una tecnica che
si caratterizza:
-
per il suo
metodo rigoroso e scientifico, che riduce al minimo il rischio di
produrre progetti vaghi o di sottostimare le risorse necessarie;
-
per l’attenzione
che presta all’aspetto della valutazione;
-
per l’accento che
pone sui bisogni effettivi dei beneficiari finali del progetto (in
questo senso, riducendo al minimo il rischio della “auto – referenzialità”,
cioè di progetti che servono soprattutto, o esclusivamente, a chi li mette
in atto, e non a
chi dovrebbe ricavarne dei vantaggi reali).
La preparazione di
una matrice è un processo iterativo dove
informazioni precedentemente assemblate hanno bisogno di essere riviste e,
se necessario, revisionate.
La Logframe
Matrix non va quindi impiegata meccanicamente, ma deve essere
utilizzata e pensata come strumento dinamico e flessibile, a supporto della
normale
pianificazione progettuale e finanziaria delle attività e deve essere
costantemente rielaborata e migliorata alla luce di eventuali modifiche del
progetto o delle condizioni esterne.
La matrice va
pertanto usata creativamente e produttivamente per verificare che l’attività
sia ben progettata e rappresenta un utile strumento per tutte le successive fasi
di monitoraggio e valutazione.
Roma, Aprile 2007
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