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Note di management n° 11

 

Il controllo di gestione nelle piccole e micro aziende          
Parlare di controllo di gestione nelle piccole e micro aziende può apparire a qualcuno velleitario, ad altri superfluo, per la maggioranza dei piccoli imprenditori si tratta sicuramente di una scoperta da fare.
Cerchiamo di chiarire non soltanto il meccanismo di base, largamente applicato nelle grandi aziende, ma soprattutto vediamo come l'impiego del controllo di gestione nel nostro contesto possa assumere connotati del tutto originali.
 

Per meglio capire la soluzione che propongo rispondiamo ad alcune domande:

  • A quali figure professionali presenti in azienda può essere utile il controllo di gestione?
    Il controllo di gestione è al servizio di tutti i soggetti dotati di potere decisionale in azienda (tipicamente l'imprenditore e pochissimi altri).
    Ricorrendo ad una semplificazione, il lavoro del manager può essere ricondotto alle seguenti tre categorie:

    • pianificazione: elaborazione delle strategie aziendali di medio-lungo periodo e dei piani a più breve termine (spesso sotto forma di piani di marketing e di budget);

    • direzione e motivazione: mobilitazione delle risorse aziendali per il raggiungimento degli obiettivi fissati nei piani;

    • controllo: ha la funzione di verificare che i piani siano realizzati aggiornandoli strada facendo.

    Tutte le fasi citate implicano l’assunzione di decisioni, che a loro volta dipendono dalla qualità (in termini di accuratezza e tempestività) delle informazioni disponibili.
    Tanto più rilevanti sono le decisioni che una figura professionale deve assumere, tanto maggiore sarà il beneficio derivante dalle informazioni di supporto al processo decisionale che il controllo di gestione può     fornirgli.
     

  • Quali aziende possono trarre beneficio dal controllo di gestione?
    Tutti i tipi di aziende, prescindendo dal settore merceologico.
    Va tenuto presente, comunque, che vi sono profonde differenze di approccio, per esempio, fra un’azienda di tipo manifatturiero, un dettagliante con uno o più punti vendita ed un’azienda di erogazione di servizi, così come tra il controllo di gestione tout court, che si esaurisce nella rilevazione e classificazione dei costi/ricavi aziendali, e la soluzione che propongo, che finalizza i risultati economici rilevati in azienda alle scelte strategiche di mercato.
    Potremmo dire che il controllo di gestione che stiamo delineando è un processo produttivo di informazioni non standardizzabile, che anzi richiede un altissimo grado di flessibilità per rispondere alle specifiche esigenze informative di ogni singola azienda.
     

  • Quali informazioni può fornire il controllo di gestione e come queste possono migliorare la qualità della direzione dell’azienda?
    Il controllo di gestione assiste il management nella sua funzione di direzione e controllo dell’azienda. Non fornisce di per sé le soluzioni ai problemi, ma aiuta ad assumere decisioni più razionali, svolgendo, fra le altre, le seguenti funzioni:

    • cura la determinazione del costo di produzione dei beni e/o servizi, permettendo la fissazione dei prezzi e il calcolo dei margini

    • richiama l’attenzione del management su quelle aree di attività che richiedono interventi (ad es. evidenziando settori in perdita all’interno di un risultato complessivo aziendale in utile)

    • favorisce un corretto uso delle risorse disponibili, mediante il processo di budgeting  

    • permette di analizzare e valutare l’impatto finanziario e il valore generato dalle decisioni di investimento

    • fornisce le informazioni per scegliere più razionalmente fra incremento della capacità produttiva interna e il ricorso ai terzisti (decisioni di make or buy)

     

    e tutto questo per ogni segmento di mercato, consentendo così all'imprenditore valutazioni comparative fra le diverse linee di business. 
     

  • Quali strumenti e tecniche utilizza il controllo di gestione?
    Per la produzione delle informazioni utili al management la soluzione che propongo utilizza un insieme di strumenti e tecniche di tipo contabile e marketing. Gli strumenti più utili per una corretta analisi della gestione sono rappresentati da:

    • reporting contabile

      • a. conto economico riclassificato in base alla destinazione (per segmento di mercato) ed alla variabilità dei costi (fissi e variabili)

      • b. analisi verticale del conto economico evidenziando i margini (di contribuzione, operativo, ecc.) e gli indici (ROS, ROI, ecc.) più significativi

       

    • reporting di marketing

      • a. segmentazione del mercato

      • b. calcolo, per ciascun segmento di mercato, della sua attrattività e della forza dell'azienda in base ai Fattori Critici di Successo

      • c. elaborazione, come combinato disposto di attrattività del segmento e forza dell'azienda, della Matrice del portafoglio

       

    • budgeting (il budget è un bilancio di previsione)

      • a. redazione di budget annuali ripartiti mensilmente

      • b. confronto mensile budget / consuntivo

      • c. analisi dello scostamento  

      • d. revisione del budget

       

    • cash flow

      • a. flussi di entrata e uscita mensili previsti e consuntivati

      • b. indici finanziari (verso banche, clienti, fornitori, ecc.) 

       

    • Gantt del progetto di implementazione del controllo di gestione

      • a. elenco attività da svolgere

      • b. definizione di risorse, tempi ed obiettivi del progetto

      • c. controllo periodico dello stato di avanzamento dei lavori

       

  • Quali sono i tipici costi per dotarsi di un sistema di controllo di gestione così come lo abbiamo delineato?
    La realizzazione di un sistema di controllo di gestione di questo tipo comporta le seguenti spese:

    • consulenza iniziale per la progettazione ed assistenza nella implementazione del sistema

    • formazione del personale interno addetto al controllo di gestione  

    • dotazione di un PC di normale configurazione

Roma, Marzo 2004

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