Note di management n° 1
La Learning Organisation
Queste Note nascono sulle ceneri delle precedenti NOTE DI MARKETING, nate
nel 1990 e arrivate quest'anno al n.18, non solo per una naturale
evoluzione degli strumenti comunicativi ( il fax non risponde più alle
esigenze, la posta elettronica è decisamente più produttiva), ma anche per
una diversa accentuazione che sta caratterizzando la mia attività
professionale : la consulenza e la formazione manageriale.
Trasformare la propria azienda, o unità, in un’organizzazione capace di
apprendere è la sfida che attende ciascuno di noi. La capacità di apprendere
più rapidamente dei propri concorrenti rappresenta infatti l’unico vero
vantaggio competitivo sostenibile dalle aziende.
Quanto più il mondo diventa
interconnesso e le aziende complesse e dinamiche, tanto più il lavoro deve
diventare ricco di apprendimento. Disporre all’interno dell’azienda di un
ristretto gruppo di persone che apprende, ed un altro, molto più numeroso,
di semplici esecutori non è più sufficiente per stare al passo con la rapida
ed inarrestabile evoluzione nell’ambiente esterno.
Per questo in futuro le
organizzazioni che riusciranno effettivamente ad eccellere saranno quelle
che avranno scoperto come utilizzare l’impegno dei singoli e la capacità di
ciascuno di apprendere.
Cosa contraddistingue una Learning Organization?
A differenza di altre
organizzazioni capaci solo di “apprendere a sopravvivere”, questa
organizzazione ha acquisito un apprendimento che esalta la capacità di
creare (apprendimento generativo) e dunque di raggiungere i veri risultati
cui mira. Le organizzazioni che apprendono non sono dominate dagli eventi,
ma creano esse stesse gli eventi, hanno cioè la capacità di forgiare
l’ambiente che le circonda.
Poiché questo è il significato fondamentale della Learning Organization:
espandere continuamente la capacità di creare il proprio futuro.
Alla base delle Learning Organization vi è una grande fiducia nelle capacità
infinite di ciascun essere umano, e nella capacità che ciascuno possiede di
apprendere. Un’abilità che è parte della natura umana, poiché ogni essere
umano impara ad apprendere fin dalla nascita.
Le organizzazioni che apprendono sono quelle nelle quali le persone
aumentano continuamente la loro capacità di raggiungere gli obiettivi che
perseguono, nelle quali si stimolano nuovi modi di pensare, orientati alla
crescita.
Nelle Learning Organization le persone stanno continuamente
scoprendo come esse creano la realtà e come possono cambiarla a proprio
vantaggio e a vantaggio dell’azienda. Attraverso questo genere di
apprendimento le persone ricreano se stesse e si mettono in condizione di
fare qualcosa che non sono mai state in grado di fare. Dunque le Learning
Organization rappresentano il tipo di organizzazione che meglio risponde
alle più elevate aspirazioni di ogni essere umano.
Alla base di tutto vi è l’esercizio di cinque discipline fondamentali: il
pensiero sistemico, la padronanza personale, i modelli mentali, una visione
condivisa, l’apprendimento di gruppo.
Ciascuno, all’interno dell’organizzazione, deve imparare ad esercitare
queste discipline. Esse rappresentano un percorso di sviluppo per acquisire
certe competenze o abilità, laddove praticare una disciplina significa
apprendere tutta la vita.
La disciplina fondamentale è data dal pensiero sistemico, che rappresenta il
vero “salto mentale” necessario per entrare nella logica della Learning
Organization. Essa consente di passare da un approccio “reattivo” ad un
approccio "generativo", grazie al quale ciascuno riesce a vedere chiaramente
il proprio potere di cambiare le cose.
Ma c’è di più.
Creare un’organizzazione che apprende significa puntare sulle risorse umane
e fare del lavoro una continua fonte di apprendimento. Per fare questo è
necessario consentire alle persone di sperimentare le proprie idee e di
poterne verificare direttamente l’efficacia; permettere alle persone di
sbagliare e trasformare gli errori in una potente fonte di apprendimento.
Fare del lavoro una continua fonte di apprendimento significa fornire
l’opportunità al personale di scambiare e confrontare le proprie idee ed
esperienze, attraverso il lavoro di squadra e la creazione di gruppi
“interfunzionali”.
Si tratta dunque di un profondo mutamento nel modo di pensare e di concepire
il ruolo di manager.
Roma, Novembre 2000
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